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Archive for gennaio 2011

Egitto, una rivoluzione sotto il segno #Jan25

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Articolo di di Cesare Buquicchio
Segnalato da Christian

E’ iniziato tutto con l’hashtag (vuol dire ‘cancelletto’ in inglese ed è il modo per fare ricerche su Twitter) #Jan25. È stata quella la parola d’ordine sotto la quale la rivolta dei giovani egiziani ha iniziato a ripercorrere le orme di quella dei cugini tunisini. #Jan25 stava per gennaio 25, giorno della prima manifestazione di piazza in Egitto, poi è arrivato #Jan28.

Sotto quel segno la protesta si è diffusa e si sta ancora diffondendo fino ad incendiare le principali città del paese nordafricano. Twitt dopo twitt, messaggio dopo messaggio, l’aggiornamento delle proteste, dei morti per strada e dell’ingrossarsi dei cortei, sta assumendo le sembianze di un’onda crescente che punta a travolgere l’Egitto e forse non solo.

Ma contro #Jan25 si è mosso oggi il governo di Hosni Mubarak. E la paura di finire come Ben Ali ha spinto le autorità ad un gesto clamoroso: oscurare il web e i cellulari egiziani. Circola sul web il grafico che mostra l’andamento del traffico internet e mostra un crollo verticale di ogni comunicazione on line. Ma il web sta cercando di reagire. Da una parte i principali attivisti della protesta stanno cercando tutti i sistemi per aggirare il blocco e la censura che fa apparire i messaggi dei pochi ancora connessi a Twitter completamente schermati. Dall’altro, si è mosso Anonymous, il collettivo di pirati informatici che aveva bloccato molti siti internet ufficiali giudicati anti-wikileaks in solidarietà con Julian Assange, lo stesso gruppo che aveva attaccato le pagine web del governo tunisino a inizio gennaio, e che ora minaccia ora il regime egiziano di rappresaglie nel caso in cui le autorità del Cairo dovessero bloccare l’accesso a internet.

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Written by enricolistico

29/01/2011 at 15:30

Il buongiorno di un Amico

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Il buon giorno di un Amico

“Tutta la Creazione è un processo in atto di moltiplicazione dell’energia e la fine di un universo, di tutti gli universi, non avviene per esaurimento ma per esuberanza della energia vitale che si crea dei confini materiali per saturarli e creare così uno stato di tensione che ad un certo punto esploderà per dare così inizio alla formazione di nuovi universi”.
P.L.Ighina-A.Tavanti

“L’etere è portatore di luce e riempie ogni spazio, l’etere agisce come forza creativa che dà la vita. Viaggia in “turbini infinitesimi” (“micro eliche”) prossime alla velocità della luce, divenendo materia misurabile. La sua forza diminuisce e arriva a terminare del tutto, regredendo in materia, secondo una specie di processo di decadimento atomico. Gli uomini possono dunque imbrigliare questi processi di passaggio dall’energia alla materia, e dunque può catturare materia dall’etere, alterare la grandezza della Terra, controllare le stagioni, guidare la rotta della terra attraverso l’Universo, come una navicella spaziale, e poi causare collisioni di pianeti per produrre nuovi soli e stelle e dunque, calore e luce. L’uomo può originare e sviluppare la vita infinitamente.”
Nikola Tesla

“..E’ venuto il tempo per il prossimo passo evoluzionistico dell’umanità…siamo sul punto di attraversare l'”orizzonte degli eventi” del nostro pocesso d’evoluzione e ottenere l’accesso ad una tecnologia e una filosofia più avanzate…ma queste cose vanno usate nel modo corretto…come società collaborativa e non competitiva e distruttiva..avanzando nella pace e in collaborazione, evolveremo in esseri galattici e avremo accesso al nostro sistema solare, persino alla galassia e alle stelle….è un tempo fantastico per essere Vivi..”
Nassim Haramein

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27/01/2011 at 10:16

Love Police

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27/01/2011 at 00:58

Pubblicato su Filmati, Iniziative

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ZEITGEIST: MOVING FORWARD

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Cari amici, con piacere inseriamo il nuovo film di Peter Joseph, Zeitgeist: Moving Forward. Il film è uscito in anteprima mondiale in cinema selezionati, dal 15 al 25 di gennaio. Dal 26 gennaio è stato rilasciato gratuitamente in rete.

Dopo aver lanciato il video attraverso il button CC in basso a dx potrete selezionare i sottotitoli in italiano

Maggiori info su: zeitgeistitalia.org

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26/01/2011 at 23:37

Vi presento Georges Ivanovič Gurdjieff

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Segnalato da Christian

Georges Ivanovic Gurdjieff (1866-1949)

George Ivanovitch Gurdjieff  nacque e fu educato nella Armenia russa. Trascorse molti anni di ricerche nell’Asia centrale, il Nord Africa e altri luoghi con l’obbiettivo di seguire le tracce di una tradizione segreta già incontrata in gioventù.

Durante la ricerca si imbatté in alcune scuole esoteriche. I primi del Novecento raggiunse la Russia (1914) e l’Europa, in particolare la Francia (1922), ove si stabilì vicino a Fontainebleau e dove fondò l’ “Istituto per lo sviluppo dell’uomo”.

S’impegnò molto nel diffondere gli insegnamenti che aveva sviluppato dai risultati dei propri contatti. In sintesi il suo intento era promuovere un sistema di tecniche psicofisiche capace di favorire il superamento degli automatismi psicologici ed esistenziali che condizionano l’essenza umana e che impediscono una visione limpida e oggettiva.

L’insegnamento fondamentale di Gurdjieff è che la vita umana è vissuta in uno stato di veglia apparente prossimo al sogno. Per trascendere lo stato di sonno (o di sogno) è richiesto uno specifico “lavoro” interno che dev’essere praticato dapprima in particolari condizioni di calma e isolamento e successivamente con altre persone. Tutto ciò finalizzato all’ottenimento di livelli di coscienza, vitalità e consapevolezza altrimenti inaccessibili.

Benché il nome di Gurdjieff sia divenuto familiare negli anni recenti, la reale natura del suo “lavoro” è rimasta poco conosciuta. La “Via” di Gurdjieff è rimasta una tradizione orale.

Riportiamo qui sotto un’interessante ed illuminante podcast tratto da un programma di Antonella Ferrera dal titolo “a scuola dagli stregoni” .

Buon ascolto

 

Written by enricolistico

26/01/2011 at 03:03

Il Valore del Silenzio

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Il silenzio è uno strumento di ben essere: quiete, calma, equilibrio, ascolto. Saper ascoltare significa comprendere le esigenze di chi ci sta di fronte.

Articolo di Antonella Lucato

Il silenzio, la lingua comune ed eterna dell’universo e’ la piu’ adatta a comunicare i sentimenti piu’ profondi che si esprimono attraverso il silenzio. Posso affermare che l’incontro con il silenzio mi ha cambiato la vita e trasformato profondamente il mio modo di comunicare. E’ nel silenzio che ho imparato ad ascoltare, a comprendere, a leggere oltre le parole.

Dopo gli anni della comunicazione verbale e quelli della comunicazione non- verbale, oggi di silenzio ne ho bisogno, e’ mio compagno, e’ il piacere di stare con me stessa, il luogo dove il mio spirito trova ristoro, dove recupero le energie e mi ritempro, e’ un amico fidato al quale faccio ricorso ogni volta che una svolta, una scelta, una prova o una nuova sfida attraversano la mia vita sicura che nel raccoglimento e nel silenzio trovero’ le risposte, la giusta via, l’armonia, le parole per comunicare cio’ che sento e penso.

Il silenzio e’ diventato uno strumento fondamentale anche nel mio lavoro. Sto scrivendo in compagnia del silenzio. Nei miei corsi ho visto tante persone trasformarsi, dopo l’esperienza del silenzio hanno cambiato la loro comunicazione, il modo di esprimersi, di relazionarsi e persino di muoversi e hanno trovato, anche grazie al silenzio, maggior ben essere.

L’importanza del silenzio
La nostra e’ la societa’ del rumore, abbiamo poche possibilita’ di stare in silenzio, di ascoltare noi stessi, la nostra voce interiore. Lo stress, il bombardamento di informazioni, la confusione, l’eccesso di comunicazione con l’esterno, non abbiamo l’abitudine al silenzio, come se il rumore rappresentasse la vita e il silenzio la morte allora il silenzio puo’ far paura.

Come possiamo ascolatare la voce interiore? Come conoscerci, incontrarci, comunicare con noi stessi e con gli altri?

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24/01/2011 at 23:44

THE YES MEN FIX THE WORLD

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Gli amici di Zeitgeist ci hanno consigliato di vedere questo interessante film.
Riportiamo qui sotto una breve descrizione dei contenuti tratta da tekfestival.it, cliccando su “leggi il seguito del post” accederete alle 8 parti del film su YouTube, con sottotitoli in italiano. Ringraziamo Daniele e tutto il Movimento Zeitgeist per la gradita segnalazione.

The Yes Men Fix the World è una commedia degli equivoci accaduta per davvero. Segue una coppia di attivisti coraggiosi e ricchi di immaginazione che si infiltrano nel mondo degli affari e attraverso una serie di parodie oltraggiose mettono in luce come l’avidità delle corporation stia distruggendo il pianeta. Lungo la strada, il duo smaschera i responsabili del culto dell’avidità e in un finale edificante indica la via per sconfiggerlo e salvare la civiltà dai suoi eccessi peggiori: dal fare profitti a New Orleans dopo l’uragano Katrina al disastro ambientale di Bhopal, India. Completo di interludi comici e un balletto acquatico, il film culmina con la storia della distribuzione della falsa edizione del «New York Times» che in prima pagina annuncia la fine della guerra in Iraq. Per Naomi Klein «gli Yes Men sono dei geni!».

Gli Yes Men (Andy Bichlbaum e Mike Bonanno), si travestono da capitani d’industria e si infiltrano nelle fortezze dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, di Exxon Mobil, Dow Chemical, McDonalds e Halliburton per contrabbandare storie su che cosa accade dietro le quinte del mondo degli affari. The Yes Men Fix the World è il loro secondo film dopo The Yes Men (2004, diretto da Chris Smith, Sarah Price e Dan Olman). Andy e Mike hanno tenuto conferenze e mostrato il loro lavoro ovunque, dai musei ai parcheggi. Il film è co-diretto da Kurt Engfehr.

Descrizione tratta da: tekfestival.it
Filmati tratti dal canale di: Pompelmo Meccanico
Traduzione italiana a cura di: comedysubs.org

Per vedere il film cliccare il link “leggi il seguito” qui sotto 🙂

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24/01/2011 at 19:11

La Realtà Quantica – il nostro ruolo

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di Momi Zanda

La creazione della realtà da parte della nostra coscienza avviene grazie all’esistenza di un campo che unisce tutti i fenomeni dell’universo. Interagendo consapevolmente con il campo creiamo consapevolmente la realtà…

Sono sempre più numerosi gli studiosi, non solo filosofi e psicologi ma anche scienziati, che sostengono che la realtà è una nostra creazione, e che la creazione della realtà avviene prima di tutto nell’interiorità dell’individuo, in uno stato di coscienza più profondo di quello di cui siamo ordinariamente consapevoli. Gli eventi esterni della nostra vita sono solo il riflesso dello stato interiore della nostra coscienza. Se vogliamo modificare gli eventi o crearne di nuovi dobbiamo quindi prima di tutto lavorare all’interno di noi stessi. Questa affermazione potrebbe sembrare arbitraria o addirittura “anti-scientifica”, ma in realtà non lo è.

Gli studi più avanzati di fisica quantistica convergono infatti verso questa ipotesi, e sono stati fatti ormai molti esperimenti di laboratorio che supportano la tesi che la coscienza sia in grado di influenzare senza intermediari le altre coscienze e addirittura la materia. Una volta accettato che è la nostra coscienza a creare la nostra realtà, per poterla creare in maniera attiva e consapevole è utile esaminare prima di tutto alcuni presupposti fondamentali del processo. Il primo presupposto della creazione della realtà è l’esistenza di un campo che unisce tutti i fenomeni dell’universo, materiali e spirituali, un campo di cui noi facciamo parte integrante e che ci collega ad ogni altro essere e fenomeno dell’universo, dal più piccolo al più grande.

Questo campo in ambito scientifico, psicologico e filosofico è stato definito in molti modi: mondo platonico (definizione questa non di un filosofo ma di uno scienziato, Penrose, uno dei fisici quantistici più accreditati e più all’avanguardia), campo di forma, campo morfico, campo morfogenetico, inconscio collettivo, ordine implicato, matrice o matrix, matrix divina, campo quantico, campo del punto zero o più semplicemente “campo”. L’esistenza di questo campo è ormai accettata da molti scienziati ai massimi livelli ed è stata dimostrata da alcuni esperimenti. Le relazioni all’interno di questo campo non sono lineari o causali, ma sincroniche. Il che significa che una modifica in un punto del campo influenza istantaneamente il resto del campo, senza che intervengano intermediari materiali o meccanismi lineari di causa ed effetto.

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24/01/2011 at 03:08

Appello agli Uomini

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23/01/2011 at 18:31

Il Pensiero

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Di Marco Ferrini

Che cos’è un pensiero? E’ esclusivamente chimica cerebrale, il risultato di un “movimento neurale” o un fenomeno che sottintende ad energie più sottili, che utilizzano la struttura bio-neurologica come strumento?

Cerchiamo anzitutto di dare una definizione di pensiero, di capire di cosa si tratti. Un pensiero è un oggetto psichico, così come un’idea, un desiderio o un’emozione. Tramite complesse elaborazioni, che avvengono nell’encefalo, sul piano corporeo i loro effetti si possono manifestare con sudorazione, tremito, pallore, arrossamento, brividi e via dicendo, ma la loro genesi è sempre psichica.

Se i pensieri sono oggetti, dove risiedono? Esiste un deposito nel quale sono collocati? Chi li produce e da dove vengono? Come la luce e il suono si trasmettono nell’etere, come gli odori vengono trasportati dall’aria, così i pensieri si manifestano e si propagano nella mente. Secondo la scienza psicologica dell’India classica anche la mente è un elemento costitutivo del cosmo, conosciuto nei Veda con il termine Mahat o buddhi, la Mente cosmica. La mente individuale è parte minutissima della mente cosmica ed è un importante strumento a disposizione del sé, una sorta di ricetrasmittente che riceve dati dai sensi e a sua volta li trasmette alle aree più profonde della psiche, individuale e collettiva.

Il pensiero è una realtà pre-esistente rispetto agli strumenti fisici, neurologici; è come il suono, sempre presente nell’etere; così come per captare il suono abbiamo necessità di una radio o comunque di uno strumento adatto a recepire e a tradurre quel tipo di segnale acustico, allo stesso modo per recepire, per cogliere un pensiero, già presente nell’etere della mente, abbiamo necessità di una strumentazione adeguata, che in questo caso è costituita dal lobo temporale.

Abbiamo detto che un pensiero è un oggetto psichico, ha la sua realtà psichica e una fondamentale rilevanza nella formazione del carattere e della personalità, che saranno molto differenti a seconda che noi siamo portatori di pensieri di un certo tipo o di un altro. Pensare non è assolutamente qualcosa di astratto e ininfluente, poiché da ciò dipende la buona o la cattiva direzione della nostra vita.

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Written by enricolistico

23/01/2011 at 01:05